mercoledì 5 marzo 2014

Il nostro danno quotidiano

La nota seguente porta la data di ieri, ma è stata corredata con i posts di Facebook a tema pubblicati oggi:

Ultimamente ho letta una quantità di notizie, notiziole, trafiletti, didascalie, riguardanti la perniciosità del triticum, o frumento, e in part. di quella sottospecie moderna, il "durum" (grano duro, con un 50% di glutine rispetto al 5% dell'antico, leggendario "grano vero", ormai scomparso) che si utilizza per fare il pane e la pasta; su Natural News troviamo addirittura 200 buoni motivi per evitare prodotti contenenti il glutine (oltre alle gliadine e alle lectine);
ne ho già scritto qui lo scorso novembre, e probabilmente da allora ho utilizzato il pane solo per fare la scarpetta, mangiando soltanto la occasionale pasta e fagioli -che ha il grande pregio di arrivare pronta in tavola- della mamma; oggi, avendo un mezzo broccolo a disposizione, mi sono concesso un piatto di pasta "integrale" (colle virgolette), ancora il richiamo del piatto di pasta fumante può vincere la mia istintiva saggezza, che mi sta conducendo giorno dopo giorno al più salubre crudismo; dopo mesi di insalate e verdure "sautè" non posso che riconfermare questa preferenza, perché a circa cinque ore dal pranzo risento ancora degli effetti del sovraccarico di zuccheri nel sangue, e di una "caduta di tono metabolico" generale, disastrosa; non saprei definire altrimenti questa sensazione, se non con il termine più utilizzato negli articoli scientifici stessi, di "intossicazione"; non si tratta ovviamente di una intossicazione "grave", da ricovero, ma nemmeno con la lunghissima passeggiata di oggi sono riuscito a smaltire la massa collosa che adesso grava inerte nel mio apparato digerente; pochi mesi di astinenza (due o tre) dalla pasta bastano per rendersi conto immediatamente, incontrovertibilmente, di quanto sia "pesante" da digerire questa robaccia; il sintomo più ovvio di questa intossicazione è una sorta di "sonnolenza", una forma di *apatia intellettuale* che forse potrebbe suggerire qualcosa sulla perenne malasorte Italiana... 
Se dovessi collocare i prodotti di semola come pane e pasta in una immaginaria tabella alimentare planetaria, non li posizionerei certo nella sezione dedicata all'alimentazione umana, ed essendo un convinto "animalista" non avrei nemmeno una sezione da dedicare al bestiame da allevamento; in questa situazione teorica, dunque, non mi resterebbe che censurare la voce in questione, appallottolarla e gettarla nel ...cestino.
Per quanto mi riguarda, nella mia "vita reale" e priva di tabelle, continuerò a utilizzare il pane solo come scarpetta per le insalate, e come supporto per il mio burro di arachidi casalingo (o il disperato panino di cavolo notturno!) ma passerà un periodo ben più lungo di quest'ultimo prima del mio prossimo piatto di pasta... probabilmente una vita. Stranamente, non sono più attratto nemmeno dalla semola "pura", con cui mi sono fatto del gran cous-cous in passato, e che è pur sempre meglio della pasta e del pane -- per questo motivo le sue proprietà nutrizionali salienti non vengono riportate su Wikipedia Italia, ma sono regolarmente elencate nella pagina di Wikipedia UK... Quest'inverno invece ho riscoperta la favolosa polenta, che è infinitamente meglio di quello, di qualsiasi pane e di qualsiasi pasta possibili e immaginabili...

Con il trascorrere del tempo (dei minuti) ho presa coscienza del fatto che l'idea stessa del "cucinare", del preparare il cibo con l'uso del fuoco, è di fatto parte dell' intero "sistema infernale" che secondo il mito classico è derivato dal medesimo artefice dell'umanità, Prometeo; con il fuoco si alimenta l'intera industria umana, bruciando risorse planetarie che dovrebbero essere considerate intoccabili, gli idrocarburi e i gas naturali, e commettendo così un crimine contro il pianeta e contro ogni suo abitante, attraverso l' "inquinamento ambientale"; la maggior parte dell'energia elettrica, utilizzata perlopiù per alimentare i macchinari industriali (lampadine e tv non consumano poi tanto, malgrado il costo spropositato delle "bollette") proviene dalla combustione di coke, che è la fonte n.1 di anidride carbonica e solforosa immesse nell'atmosfera, per qualche milione di tonnellate annuali; la stragrande maggioranza delle automobili e dei camions -e ormai pensiamo più all'India e alla Cina che non agli USA- bruciano altri prodotti -molto più *raffinati*- del carbonfossile, le nafte e le benzine; gli aerei e le navi bruciano nafta; il mondo "funziona" e "si muove " bruciando qualcosa, e rilasciando i gas di combustione nell'aria che siamo costretti a respirare; nondimeno, tutti gli ordigni meccanici di questa tecnologia primitiva basata sul fuoco prevedono l'uso di olii (minerali) lubrificanti, che hanno tutti il brutto difetto di esaurirsi e di dover essere "smaltiti";
in questo quadretto familiare di fuoco e fiamme, il concetto stesso del cibo TRATTATO con lo stesso metodo -cioè, bruciato- appare paradossalmente accettabile,
senza nemmeno pensare al fatto che noi stessi "bruciamo" il combustibile che chiamiamo "cibo", e il fatto che questo arrivi già "consumato" dal fuoco di un fornello (magari alimentato a metano, oppure "elettrico", cioè, "a carbone") non ci tocca minimamente; è inevitabile usare delle virgolette, perché in questo mondo-di-parole occorrono delle parole stampate sulla carta per attestare una posizione autoritaria in qualsiasi materia, mentre queste sono parole nel vento elettronico e anzi nel flusso multimediale quotidiano; è soltanto un post su un blog, ma le parole di una cavia umana sono se non altro più umane, e più sincere di quelle provenienti da chi usa delle vere cavie in laboratorio;  posso considerare valido un esperimento "in vivo" se quel "vivo" sono io, perchè delle reazioni che può avere un topo a una determinata sostanza mi importa solo perché sono contrario alla sperimentazione animale, non perché ritenga valido il paragone tra i nostri organismi; pertanto non invito nessuno a prestar alcuna fede alle mie parole, ma a sperimentare su di sè i benefici di una de-tossificazione vegetale;

(Trad.: "mangia merda e muori")

e i frutti della Terra che non si possono mangiare crudi, come i cereali, i legumi, e certi tuberi, dovrebbero essere trattati con il giusto sospetto; io dividerei, e anzi lo faccio subito, i frutti in due categorie, quelli da mangiare e quelli da cuocere, e quest'ultima categoria non è la mia preferita tra le due;
qualsiasi modificazione dei vegetali, a partire dalla coltivazione (per non parlare della ibridazione) ma anche nella conservazione e nella eventuale "preparazione", si può considerare soltanto un peggioramento della perfezione naturale, perché una pesca colta al giusto punto di maturazione da un ramo di pesco è perfetta mangiata così com'è in quel momento, e lo stesso si può dire di ogni pianta e ogni frutto, dalla Albicocca fino alla Zucca (che è buonissima cruda=); mangiare quella pesca dopo un giorno non è già più altrettanto "perfetto", mangiarla dopo un mese -lo sappiamo tutti- non è nemmeno consigliabile; mangiarla dopo un anno, da una latta piena di sciroppo di glucosio, è più prossimo al suicidio; ma c'è chi lo fa, altrimenti non si venderebbero pesche e frutta sciroppata nel mondo; abbiamo le prove; le cose conservate, in generale, non sono da guardare di buon occhio; se poi sono cotte E conservate, tanto peggio;

The Eden Prescription (la ricetta medica dell'Eden) pubblica questo:

un'immagine che -una volta tanto- troviamo corredata delle dovute avvertenze:

 L'eccesso di proteine animali aumenta il rischio di morte da cancro del 433%: in questo notevole studio pubblicato oggi (05.03.2014) i ricercatori hanno scoperto che gli adulti dai 50 ai 65 anni di età che seguono una dieta ad alto contenuto proteico corrono un rischio maggiorato del 433% di morire di cancro, di diabete maggiore del 500%, e maggiore del 47% di morire per qualunque altra patologia, rispetto a chi ha un basso apporto alimentare proteico. In questo caso, "alto apporto proteico" è stato definito quello di almeno 20% delle calorie quotidiane derivate dalle proteine (che equivale a 100 o più grammi su un apporto totale di 2000 calorie). Basso apporto significa invece 10% o meno delle calorie tratte da proteine (che sono < 50 grammi quotidiani). Un' altra scoperta importante di questo studio è che soltanto le proteine di origine animale sembrano causare il danno: le proteine derivate da piante o vegetali non sono state associate a morti da cancro o a rischi mortali in genere. E' interessante notare che queste scoperte rispecchiano quelle pubblicate nel libro "The China Study" il quale raccomanda un basso apporto proteico per evitare il cancro e ogni malattia, e per mantenersi in buona salute. Come indicazione, ricordiamo che un tipico cheesburger grande contiene 45-48 grammi di proteine! 

(tratto da http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S155041311400062X)

la brutta esperienza della pasta e broccoli di oggi, di cui la parte brutta non erano i broccoli -e tantomeno l'aglio- mi ha spinto a scrivere queste righe in un moto -come si suol dire- "viscerale" a fine giornata; come diceva quel tale a proposito dell'orto dietro casa, "la rivoluzione non è quello che pensi", perché certamente un mondo di coltivatori autosufficienti segnerebbe la fine della schiavitù mondiale e una "rinascita" fisica, mentale e spirituale dell'umanità, ma al momento questa è una mera utopia; qui abbiamo il raro esempio di qualcuno che "demonizza" (ahi, ahi) la cottura anche in quel regime alimentare, quello veg(etari)ano, che la stragrande maggioranza dei consumatori conoscono per sentito dire, ma non "considerano" seriamente per loro stessi, data la sua incompatibilità con le abitudini di famiglia, tramandate da innumerevoli generazioni; abitudini all'errore e all'orrore, come la professione di una fede aliena, e la sottomissione incondizionata ad un fantomatico "sistema" che esiste in quanto tale solo in virtù della nostra sottomissione incondizionata... Le solite, vecchie abitudini di famiglia, insomma.

Da This page will blow your mind:



Trad.: Non dobbiamo trovare una cura per il cancro... 
dobbiamo legalizzare la cura per il cancro!

Per dovere di cronaca, ricercando altre informazioni a supporto di quelle fornite dal "collega" di Orbita 10, ho scoperto che le nozioni riguardo il "cancro" e le sue cause identificate dal premio Nobel Dr. Warburg  riportate in un mio post precedente sono state definite "bufale" da qualche altro collega parolaio;
sono sempre e soltanto parole, ma non mi sono scoraggiato; se una fonte "attendibile" come la Encyclopedia Britannica riporta che "Warburg [...] fu il primo ad osservare che la crescita delle cellule maligne richiede una quantità di ossigeno minore di quella richiesta dalle cellule normali" prendiamo cum grano salis quanto riportato dallo Spagnolo -immaginando che un simile "segreto" sarebbe ben guardato da big pharma, ed eventualmente screditato ad ogni costo- ma quello della acidità/alcalinità dell'organismo è ormai noto come un fattore determinante tanto nella "lotta proibita" al cancro quanto lo è,  ovviamente, nella sua diffusione massiva, attraverso il "metodo piramidale"; 
forse in effetti le cellule "maligne" non si sviluppano dalla glicolisi come sosteneva Warburg, e questa mutazione può essere una conseguenza degenerativa, ma non ci sono dubbi sul fatto che è in un ambiente con poco ossigeno, ovvero "acido" -con un pH inferiore a 7- che queste cellule mutanti iniziano a riprodursi esponenzialmente, a danno dell'organismo ospite; ed è altrettanto certo che una dieta ricca di proteine, di carboidrati e di grassi come quella che gli americani chiamano SADD (Standard American Dead Diet, la Dieta Americana Standard del Morto) è quella che assicura al consumatore alimentare medio un futuro come cliente farmaceutico, come paziente ospedaliero e/o utente cimiteriale; non necessariamente in quest'ordine.

Giusto in tempo per la chiusura del post quotidiano, I Want to be 100% Organic pubblica il link all'articolo:


(Hanno fatto qualcosa di terribile al nostro frumento negli anni '60 e lo scopriamo solo adesso)

P.S.: incredibilmente, il mattino dopo leggo questo titolo tra quelli di Google News; l'incredibilità del fatto è 
che la fonte non è una pubblicazione "specializzata" come Science Direct (o  meglio, Cell.com) ma -nientemeno che - TGCom24, citando appunto Cell Metabolism


Mi sembra strano che una simile bomba giornalistica sia diffusa attraverso una fonte "popolare" come questa, mentre non lo è il fatto che dei 16 autori qui venga menzionato solo uno degli Italiani (che dai nomi si direbbero cinque) associati in questa ricerca... Ma l'importante è che qualche altro Italiano lo legga.

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