giovedì 22 ottobre 2015

Istruzioni per il volo


Dopo la testimonianza più che autorevole, direi marziale, dello specialista "Robert", ieri ho seguito l'episodio radiofonico con l'intervento di Mr. J.Walter, proprietario della Walter Aviation Inc., un giovane istruttore di volo civile, titolare di una scuola per piloti in Idaho; in breve Mr. Walter riassume la questione in questi termini: per volare da un punto A a un punto B il pilota si affida completamente al giroscopio, lo strumento che definisce un "orizzonte artificiale" su cui è basata interamente la navigazione in volo; a quanto pare il giroscopio non produce alcun assestamento durante il volo, che dovrebbe derivare dalla curvatura del piano sottostante, e il pilota non tiene in alcuna considerazione questo fattore, che pure dovrebbe risultare determinante utilizzando il modello sferico, la Grande Palla;
la questione del giroscopio, sul quale è basata anche la navigazione marina e sottomarina, era già stata menzionata da "Robert", ma nel caso della navigazione aerea anche noi atteri siamo in grado di comprendere il potenziale pericolo di uno strumento che non segnala alcuna variazione al livello del suolo -quasi che fosse piatto- mentre dovrebbe costringere il pilota ad un aggiustamento costante dell'assetto di volo, secondo la distanza dal terreno; immaginatevi la scena, di questo piccolo apparecchio che decolla da un punto qualunque della "Palla terrestre" e seguendo il suo orizzonte artificiale immobile segue una rotta che, come immagina giustamente Mr. Walter, lo porterebbe dritto dritto nella stratosfera; oppure, volando da un teorico Sud ad un possibile Nord, si potrebbe schiantare dolcemente al suolo, "risalendo" lungo la Grande Palla senza aggiustare continuamente l'assetto verso un teorico "alto"...
ma sono tutte illazioni assurde, perché -come recita il titolo del video- "Voliamo su una terra piatta", e se non bastasse la testimonianza dello specialista in sistemi di puntamento della Marina Militare, qui abbiamo quella dell'istruttore pilota civile, che pure a suo tempo ha dovuto fare i conti con la improvvisa "coscienza" di questa realtà sconcertante, seconda per assurdità soltanto all'impossibile sistema Eliocentrico, e alle sue grandi palle che ruotano nel nostro universo mnemonico; e virtuale.. e finanche genitale.

Come giustamente riporta Mr. Walter durante la trasmissione, ha una sola risposta per chiunque derida le sue conclusioni, per quanto esse siano dimostrabili, e sono dimostrate in pratica, da ogni pilota aereo che utilizzi un sistema di navigazione basato sul giroscopio, ovvero da OGNI pilota;
la sua risposta per chi richiede le "prove" a supporto di questa "teoria" è una domanda: dove sono le prove del contrario?
Ovvero, dov'è l'istruttore in sistemi di puntamento NATO Sea Sparrow che NON parla di navi osservate a 30 miglia marine, ma di navi che scompaiono come da teoria, copernicanicamente, discendendo lungo la "curvatura"? Ovvero , quali altri personaggi di questo -è il caso di dirlo- calibro, hanno mai parlato ad una trasmissione radio delle precauzioni che si prendono nel calcolare la traiettoria dei missili, considerando lo "effetto Coriolis" E la curvatura del piano? Se potessimo indagare in questi ambienti, sarei pronto a scommettere che troveremmo soltanto conferme di quanto abbiamo sentito qui; semplicemente, perchè non credo che uno specialista in sistemi di puntamento missilistici, o un istruttore di volo, o il comandante di un sottomarino (in un altro episodio) e gente simile abbiano alcun valido motivo per diffondere simili informazioni con il rischio di esser messi alla berlina, di perdere credibilità, la faccia o quantomeno il posto di lavoro, se non che non le ritenessero tanto ovviamente valide, e importanti, quanto può ri-conoscerle come tali l'ascoltatore medio, non-specializzato; si tratta in fondo di fisica elementare, di concetti talmente semplici che immagino siano accessibili anche alla mente di un bambino; ma tutti i dettagli forniti nei due singoli casi, riguardo le esperienze personali narrate dagli ospiti del programma, tendono a rivelare la genuinità della testimonianza, che non è l'ennesima storiella da raccontare a dei bambini ignoranti su tutto e ogni cosa, come tutte quelle che ci sono state raccontate a scuola; e come quelle che leggiamo ancora sui giornali, e vediamo in TV;
un'altra nozione che emerge dal magico mondo delle voci Americane (anche se il "medium" è il solito internet) è che il sistema GPS (Geographic Positioning System) è basato esclusivamente sulla triangolazione a terra, e verosimilmente con l'uso delle stesse antenne paraboliche utilizzate per la telefonia cellulare; questo perlomeno potrebbe spiegare le "zone d'ombra" riscontrate puntualmente da Mr. Walter in volo, di un sistema la cui copertura è teoricamente "globale", da che i satelliti impiegati per questa funzione sarebbero 24 in luogo dello stretto necessario, ovvero quattro; "tutto quello che va in alto ricade in basso", ho letto altrove a proposito; non parliamo delle missioni spaziali "con equipaggio", almeno per il momento; non si potrebbe ri-cadere più in basso.

"Quello che stai dicendo, John, è che nessun testo, niente che tu abbia letto, dal punto di vista dell'istruttore  di volo, ha mai menzionato nulla che riguardi la curvatura della Terra?" 

chiede Sargent a Mr. Walter (@1:28 ca); e la sua risposta, molto "Americana", è sconvolgente: 

"yep"

 dice - è quasi un vagito, o un guaito, la lallazione di un cucciolo d'uomo che ammette in un breve singulto tutta la incredibile, immane "verità", quella che pure corrisponde alla sua esperienza personale e professionale, alla coscienza ordinaria della sua vita quotidiana (in Idaho!) e ad una realtà dei fatti che non ci viene semplicemente nascosta, o taciuta, ma che al contrario è rinnegata in toto, contrastata e distorta con ogni mezzo possibile, dal palloncino scolastico fino alla missione spaziale, all'inevitabile animazione CGI.

Per ogni mille miglia di volo, a quanto si dice qui, il dislivello sul piano curvo (teorico) della Grande Palla dovrebbe essere di circa un miglio; quindi il pilota dovrebbe costantemente "picchiare" (nose-down) per mantenere un assetto di volo costante rispetto alla Grande Palla; ma questo non avviene nella realtà dei fatti, nel mondo dell'aviazione, dove "non ci sono palle che tengano", e Mr. Walter assicura di avere riletta e spulciata tutta la manualistica e la letteratura che gli hanno permesso di diventare non pilota, ma istruttore di piloti, e titolare della Walter Aviation Inc. in Idaho, e di non aver trovato il benché minimo accenno alla questione della curvatura; se questo non è considerato come un indizio valido, non vedo quali altri indizi si potrebbero considerare tali a questo riguardo; e, d'altro canto, non stiamo parlando di concetti astratti e figure teoriche inaccessibili dalle nostre povere menti di non-piloti, così come non lo erano quelli esposti da "Robert" per i non-specialisti in sistemi di puntamento missilistici.

Possiamo solo immaginare quanto sarebbe difficile per un pilota decollare da un punto A che si sta muovendo alla velocità di 1670 Km/h, per poi volare ad una quota costante su una Grande Palla rotante seguendo una rotta prestabilita, esatta al millimetro, e infine atterrare in un punto B che per qualche motivo credo sarebbe estremamente sfuggente, quasi irraggiungibile; possiamo solo immaginarlo, letteralmente...
Se un aereo vola a -diciamo- 900 Km orari (Boeing 777) come può anche solo sperare di raggiungere un punto B che si sta muovendo nella direzione opposta -o qualunque altra direzione, invero- a 1670 Km/h? Oppure ancora, non basterebbe forse fare decollare un aviogetto da un punto A e mantenerlo quasi-stazionario in quota, con una determinata angolazione, aspettando che il punto d'arrivo B gli passasse sotto alla velocità non indifferente di 1670 Km/h --con la premessa di una tecnologia che gli permetta di mantenersi stazionario in volo per poi scendere abbastanza rapidamente da non disintegrarsi nell'atterraggio? In fondo, sono ben pochi gli arei di linea che possono competere con la velocità del "pianeta", perché non si dovrebbe sfruttare questa teorica "rotazione planetaria" come il principale mezzo di trasporto, con la più banale, primitiva, ma anche la più geniale ed economica delle soluzioni, quella di sollevarsi in quota, mettersi su una "rotta passiva", e aspettare l'arrivo della montagna per ogni Maometto possibile?

Queste sono domande pratiche, più o meno razionali ma elusive, riferite ai fatti che ci vengono rifilati come realtà rispetto alla mia fantasia, che riguarda invece la mia realtà personale, un mondo fantastico in cui la gente è ancora curiosa, e si interroga ancora sulle cose, come stanno veramente, e perché. Io non sono in grado di rispondere a queste domande, che pure sono solo il frutto della mia fantasia, ma se non fossero più che lecite dal mio punto di vista adesso starei guardando un nuovo episodio di "The Simpsons" in streaming, invece di tra-scriverle in un post sul mio blog.

La prossima volta che vedete un Boeing 777 volare a 900 Km/h verso Est mentre voi  ruotate su una gigantesca Palla a 1670 Km/h verso Ovest, o in qualunque altra direzione immaginabile, e lo vedete schizzare via come una scintilla impazzita nei cieli (come vediamo sempre gli aerei) pensate a questo: non capiterà mai che un giorno ruoteremo nella stessa direzione dell'aereo, nello stesso momento, e lo supereremo di un bel pezzo?
Aspettiamo che succeda, ma mettiamoci seduti comodamente; potrebbe volerci un po' di tempo.

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